La tecnica di realizzazione delle sculture in bronzo di Domenico Sepe è antichissima e risale al periodo arcaico, consolidandosi nel periodo classico. Esempi di eterna bellezza sono I Bronzi di Riacee il capolavoro manierista del CelliniPerseo con la testa di Medusa. Una tecnica tanto antica quanto alchemica e certosina che conserva nelle varie fasi di realizzazione un sentore magico e rituale, antico e segreto, un lavoro dell’anima.
La fusione a cera persa è la tecnica artistica che rende il modello in argilla eterno in bronzo, un cammino simbolico che l’opera compie per affacciarsi al divino, un viaggio tra materiali, terra, calore e rifiniture. Il modello plasmato dall’artista in creta è di dimensioni pari a quella che sarà l’opera finale. La realizzazione di una forma a tasselli da cui viene ricavato il modello in cera è il secondo passo necessario all’artista per procedere verso la realizzazione del Bronzo: il positivo in cera avrà uno spessore di circa 4, 5 mm. In questa fase il modello di cera è preparato per la fusione. Dopo il ritocco dell’artista vienedotato di una serie di tubicini di cera, chiamati condotti, che hanno lo scopo di permettere successivamente la fuoriuscita di gas di fusione. La parte vuota si riempie di gesso e refrattario e il modello di cera esternamenteviene ricoperto con una tonaca, come la chiamava Cellini, uno strato di gesso e refrattario; la convergenza dei condotti in un unico punto permette la formazione di uno spazio, un vuoto, un foro e il blocco unico che ne risulta, ossia la forma,viene messo in forno capovolto dove verrà cotto a circa 500°. Mentre la cera si scioglie, si crea un’intercapedine tra anima e tonaca, dove il bronzo successivamente si farà strada, scivolando fuso tra le pareti di spessore pari a quello della cera. La forma uscita dal forno, dopo 4-5 giorni, è interrata e compressa con una terra da fonderia, per evitare che la pressione del bronzo la possa rompere. Infatti quando si procede a collegamento con i condotti, la terra che sta intorno alla forma non permette al bronzo di mandare in frantumi la forma. Si procede al colaggio, tra lingue di fuoco e magma incandescente, il bronzo viene fuso in un forno fusorio a 1200 gradi e colato nella forma interrata; bisogna mantenere una temperatura costante, al fine che l’operazione riesca e il metallo possa abbracciare i punti periferici della forma.
Solo pochi minuti e l’attesa attanaglia. Si scava, si prende la forma, si spacca e il bronzo trionfa. La scultura nasce dal fuoco e dalla terra, elementi che governano la vita e la materia. Ma nell’ultima fase ancora una volta il tocco del Maestro vivifica e accarezza l’opera, rifinendo i particolari, cesella e dona plasticità, luce e morbidezza alla scultura. Infine è attraverso la patinatura, un intervento a fuoco con nitrato di rame e coloranti, che si possono ottenere effetti diversi come ad esempio un’opacizzazione dal sapore antico o una lucentezza romantica.